Descrizione

Aldo Di Bello, in arte arcimbAldo, è nato nel 1951 a Napoli , dove lavora nell’Ufficio Tecnico di un grande Ospedale pubblico.

Si avvicina all’arte “arcimboldiana” nel 1991, per puro caso.

Come lui stesso ama ricordare : “Dovevo andare ad una festa in casa di un’amica, che mi aveva chiesto di portarle qualcosa per festeggiare l’arrivo della primavera. Così allestii un simpatico cesto di frutta e verdura di stagione ; ma, non soddisfatto, mi resi conto che con quegli ‘ingredienti’ era possibile comporre qualcosa di più divertente. Così mi misi a comporre un ‘volto’, che ebbe molto successo durante la festa. All’indomani, regalai la ‘scultura’ al fruttivendolo (tanto paziente con me), che la esposte. Fu notata da un giornalista de Il MATTINO di Napoli, che scrisse un simpatico articolo, con foto dell’opera, nel quale mi definì “il nuovo ARCIMBOLDO”. Non conoscevo il famoso pittore del ‘500 e mi affrettai ad informarmi in merito”.

Di Bello inizia così a prendere gusto e passione per le sue creazioni e comincia a produrre ed esporre le sue particolari opere in varie mostre sia personali che collettive, alcune delle quali a tema: “Arte del riciclo”, “Riciclarte”, “Scartarte”, “Recycling”, “Riclicandia”. Oltre agli alimenti (frutta, ortaggi, pane, pasta, caramelle e…….pizze!), usa i materiali più vari e più diversificati (scarpe, materiale fotografico, libri d’epoca, rubinetteria, utensili da cucina, attrezzi da falegname, radici, fiori secchi e così via), creando sempre delle ‘teste’ vive e piene di colori.

Essendo anch’egli fermamente convinto della capacità e della possibilità dell’essere umano di migliorare se stesso ed il mondo in cui vive, ha dichiarato “In genere, tutte le forme creative, quali pittura, musica, poesia, scultura, sono atti liberatori nei quali l’individuo trova se stesso e si libera da tensioni esistenziali. Anche chi è convinto di non avere attitudine per l’Arte dovrebbe provare. L’importante è iniziare, il resto viene da se ! (…) Nonostante la difficile epoca in cui viviamo, ho ancora una visione ottimista del futuro, per una migliore qualità della vita, per tutti noi. (…) Credo nella creatività non per diventare artisti, ma affinché essa possa contribuire ad arricchire l’individuo per fargli apprezzare sempre di più la cultura dell’essere e non quella dell’avere. (…) L’artista può anche essere geloso delle proprie ricerche, ma, in alternativa alla chiusura, propongo la comunicazione, poiché matura l’individuo. E’ essenziale il confronto con le idee degli altri, soprattutto se si prova ad essere obiettivi, con la disponibilità a voler comunicare con gli altri e non solo a ‘parlarsi addosso”. (Intervista di Marisa Russo per il periodico ESSERE, 1995)

Per questo Aldo ama associare le sue opere a pannelli recanti messaggi (suoi e di altri) che promuovano una migliore qualità della vita, per veicolare giovani ed adulti verso una diversa consapevolezza del presente ed una diversa apertura al futuro. Un futuro di pacifica coesistenza fra “diversi”. Adalberto Fornario

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